giovedì 9 dicembre 2010


Costringo la mia vita ad un'iperbole di parole coniuagate, annesse ad una relazione sbagliata. Mi invento una vita e la plasmo su un cuore non mio. Arricchisco spazi e li diniego. Sarebbe meglio mettersi le mutande di Hello Kitty. E io odio Hello Kitty. Talvolta, annego in una me residente altrove. Ho il gusto degli stipiti delle cucine della mia infanzia, con quei colori quasi ingialliti conservati nel tempo. Fatti di intimità e casa, fatti di barattoli di zucchero e caffè. Fatti dei dolcetti della domenica pomeriggio. Nuda con le mani smaltate di nero cerco di afferrare una Voglia, e mi arrampico. Come quando  voglio lo zucchero per la colazione e non ci arrivo. A piedi nudi con il seno scoperto, sento la lana morbida della gonna accarezzarmi la pelle.

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